DOCUMENTI UFFICIALI
DECRETO EREZIONE PARROCCHIA
DECRETO ARCIVESCOVO MARIANO MAGRASSI
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
ENTE CIVILMENTE RICONOSCIUTO
SALUTO
INAUGURAZIONE NUOVE STRUTTURE PASTORALI 03/12/2006
DECRETO EREZIONE PARROCCHIA
TORNA SU
DECRETO EREZIONE PARROCCHIA
TORNA SU
DECRETO DEL PRESIDENTE
DELLA REPUBBLICA
TORNA SU
ENTE CIVILMENTE RICONOSCIUTO
TORNA SU
SALUTO
INAUGURAZIONE NUOVE STRUTTURE PASTORALI 03/12/2006
Sia lodata la Divina Provvidenza che ha provveduto, provvede e provvederà
sempre a portare a compimento le opere buone che ci dà di iniziare e che
oggi ci dà la gioia di vivere questo evento festoso.
Carissimi tutti, desidero salutare e ringraziare
quanti siete qui presenti per condividere con la nostra comunità la
realizzazione di un sogno che abbiamo accarezzato da circa 18 anni: la
realizzazione di nuove strutture pastorali.
Ringrazio Lei, Eccellenza, per la sua paterna
preoccupazione nei nostri confronti.
Mi piace ricordarle che 17 anni fa, quando lei, in
veste di Vescovo ausiliare, venne ad incontrare per la prima volta la nostra
comunità, all’inizio del mio ministero pastorale di parroco a san Luca, la
richiesta più urgente che le fu rivolta fu quella di essere aiutati a dotare
la parrocchia di nuovi e più ampi spazi pastorali. La sua risposta, invece,
pur non sottovalutando la nostra esigenza, ci spronava a preoccuparci
innanzitutto ad edificare una comunità fatta di persone, perché le strutture
da sole non garantivano la crescita della comunità.
In tutti questi anni abbiamo tenuto in grande
considerazione la sue parole.
Oggi la nostra comunità è ancora piccola ma molto viva
nella fede e con notevoli sforzi è riuscita anche a realizzare quanto oggi
stiamo per benedire ed inaugurare.
Mi piace ricordare che il seme di questo progetto fu
gettato dal compianto Mons. Magrassi che indicò al Rotary Club la nostra
parrocchia quale comunità bisognosa di un aiuto economico.
Siamo nel 1991. A consegnarmi un contributo di
21.500.000 lire fu l’allora presidente l’Avvocato Gaetano Vignola insieme
all’ingegnere Domenico Carpentieri.
Ricordo molto bene quanto mi dissero: “Carissimo don
Pasquale, questa è la somma che la nostra associazione le mette a
disposizione. Sappiamo che è ben poca cosa per ciò che lei intende
realizzare ma insieme a questa somma potrà contare sempre sulla nostra
disponibilità professionale”.
La loro liberale disponibilità mi è stata molto
preziosa perché ho avuto veramente bisogno della loro professionalità e di
quella dell’avvocato Donato Antonucci per i non pochi problemi di vario
genere che abbiamo dovuto affrontare e risolvere, problemi che da solo non
sarei stato capace di risolvere.
Ringrazio le autorità civili qui presenti. Tutti siamo
impegnati, ognuno nel proprio ruolo, a servire l’uomo. La comunità cristiana
da sempre si è adoperata, sia pur tra difficoltà ed errori, per assumere e
servire i bisogni dell’uomo concreto. Oggi che le situazioni sono mutate e
le esigenze si sono moltiplicate, vi chiede di sostenere i suoi sforzi
perché possa svolgere sempre il compito educativo che la contraddistingue a
favore di quel bambino, giovane, uomo o donna che sono cittadini italiani.
Ringrazio gli ingegneri Domenico e Pietro Carpentieri:
desidero dirlo con tutto il cuore: essi sono stati i miei due angeli custodi
nell’affrontare questa impresa. Senza di loro non avremmo realizzato quanto
oggi stiamo inaugurando. Insieme a loro ringrazio l’ing. Mirizzi, l’ing.
De Giorgio e l’ing. Chiummarulo.
Ringrazio la "Nous" nel suo titolare Vito Triggiani e nei
suoi dipendenti il geom. Domenico Falcicchio e gli operai Emanuele, Carlo,
Filippo, Michele e Franco, Gennaro, Marino l’impiantista, Marino il fabbro e
tutti gli operai che nel corso dei lavori si sono avvicendati.
Ringrazio quanti hanno mi hanno aiutato economicamente.
Eccellenza, sono orgoglioso di comunicarle che molti si sono impegnati a
versare mensilmente una somma libera per sostenerci economicamente e molti
altri ancora hanno dato un contributo unico o per dirla con un termine
“politico” una “una tantum”. Continuate sostenerci perché come voi sapete
abbiamo ancora altri ambiziosi progetti da portare a termine.
Ringrazio, soprattutto, la mia comunità che in questi
anni mi ha sostenuto, incoraggiato, collaborato.
Non posso citare nessuno in particolare perché
rischierei, involontariamente, di dimenticare qualcuno. Cito solo due e in
loro comprendere tutti gli altri: Felice Lastella e Paola Cultrera.
E’ a loro che va il mio pensiero. Sono stati loro a
gettare il seme del servizio gratuito alla comunità
e ora quel seme ha prodotto molti frutti.
Il mio ricordo infine va a tutti i defunti della nostra
comunità. Anche loro sognavano come noi e ora dal cielo insieme celebriamo
l’unica liturgia di lode e di ringraziamento a Cristo Risorto.
Mentre in questi mesi si procedeva nei lavori notavo
quanti materiali venivano usati. Cemento, ferro, chiodi, pietriscolo,
mattoni forati, piastrelle, tubi, sabbia, marmo alluminio, vetro, legno,
fili elettrici, pittura ecc… Tutti questi materiali presi singolarmente non
significavano niente ma aggregati insieme, con ordine e razionalità, hanno
dato vita a questi locali che oggi ci accolgono.
Ognuno di noi può essere paragonato ad uno di quei
materiali. Da soli non significhiamo niente ma messi insieme con ordine e
razionalità dall’ amore da Cristo siamo quella comunità di amici nei quali
l’amore di Cristo si può vedere e quasi toccare con mano come ebbe a dire
Giovanni Paolo II a Loreto. Noi siamo le pietre di una Chiesa fatta da
persone vive e noi edifichiamo quell’edificio spirituale nel quale ogni uomo
possa sentirsi accolto e amato.
Non serve aprire soltanto le porte di questa nuova
costruzione per aprire le porte all’uomo se non apriamo anche le porte del
nostro cuore. Tra questi muri ci sarà vita se ci sarà amore di cui
l’Eucaristia è il cuore pulsante.
Questa Eucaristia sia perciò un inno di lode a Cristo e
alla Sua Divina Provvidenza. La Madonna, San Luca, San Pio da Pietrelcina,
la Beata madre Teresa di Calcutta ci sostengano nel nostro cammino di fede
per poter sempre più piacere a Dio e prepararci così al nostro incontro
finale con Lui. L’avvento che oggi iniziamo sia per tutti un tempo propizio
per andare incontro a Cristo.
TORNA SU |